Come sarà la Roma di Gasperini
L’arrivo di Gian Piero Gasperini sulla panchina della Roma segna l’inizio di una nuova era, caratterizzata da un approccio tattico innovativo, una mentalità aggressiva e una forte enfasi sullo sviluppo dei giocatori. Ecco come potrebbe essere la Roma sotto la sua guida.
L’aria di Roma, già pregna di storia e passione, si prepara a vibrare di una nuova energia. Con l’arrivo di Gian Piero Gasperini sulla panchina giallorossa, la Città Eterna si appresta a scoprire un calcio diverso, un’identità tattica che promette intensità, coraggio e spettacolo.
LA CERTEZZA: LA DIFESA A TRE E LE SUE VARIANTI
Il cuore pulsante del “Gasperinismo” è la difesa a tre, un dogma tattico che ha scolpito i successi dell’Atalanta e che sarà il fondamento anche della Roma. Immaginate Mancini e N’Dicka a giganteggiare al centro della retroguardia, affiancati da un terzo pilastro, pronti a trasformare ogni pallone in una ripartenza fulminea. Dal centrocampo in su, Gasperini aprirà a un ventaglio di soluzioni: il 3-4-2-1 e il 3-4-3 saranno le partiture più frequenti, ma non è escluso un sorprendente 3-4-1-2.
Gli esterni, veri e propri motori del gioco gasperiniano, avranno il compito di arare la fascia, macinando chilometri in entrambe le fasi. Nomi come Saelemaekers e Angelino, o magari nuovi volti freschi di mercato come un De Cuyper o un Gosens, saranno chiamati a interpretare un ruolo che richiede polmoni d’acciaio e piedi fatati.
IL CUORE PULSANTE: IL CENTROCAMPO E L’ATTACCO CON IL GASP
Nel cuore del gioco, due centrocampisti centrali si spartiranno il campo. Un Cristante rinato potrebbe trovare la sua dimensione ideale al fianco di un mediano più dinamico e fisico, magari un Koné o un Gourna-Douath, capaci di garantire aggressività e rottura.
Ma è sulla trequarti che la magia prenderà vita. Due trequartisti dalle gambe veloci e dalla visione illuminante, con Dybala e Pellegrini a duettare con Baldanzi e un Soulé pronto a esplodere, saranno le frecce nell’arco del Gasp, pronti a innescare l’attaccante centrale. E qui il mistero si infittisce: un ariete come Dovbyk o un “falso nove” capace di legare il gioco e attaccare la profondità? Gasperini ha dimostrato di saper valorizzare attaccanti dalle caratteristiche più disparate, da Zapata a Muriel, da Scamacca a Retegui, quindi ogni scenario è aperto.
IL PRESSING E L’ALTA INTENSITA’: I DOGMI DELL’ALLENATORE
La Roma di Gasperini sarà un’orchestra che suonerà a un ritmo infernale. Il pressing alto e aggressivo diventerà la firma della squadra, un’onda giallorossa che soffocherà l’avversario nella sua metà campo. Le marcature a uomo a tutto campo, marchio di fabbrica del tecnico, richiederanno sacrificio e intelligenza tattica, trasformando ogni duello in una battaglia personale.
L’intensità sarà la parola d’ordine, con transizioni rapide e continue, un’esplosione di energia per tutti i novanta minuti. La ricerca della porta sarà ossessiva: verticalizzazioni e attacchi alla profondità diventeranno il pane quotidiano, con i trequartisti e gli esterni a disegnare traiettorie imprevedibili. Il “calcio totale” di Gasperini permetterà ai giocatori di interscambiarsi i ruoli, creando un flusso continuo di movimenti e superiorità numeriche che disorienteranno ogni difesa. Persino il portiere, Svilar ( se dovesse rimanere), sarà chiamato a partecipare attivamente alla costruzione dal basso, diventando il primo regista della manovra.
IMPATTO E ASPETTATIVE: OBIETTIVO RITORNO IN CHAMPIONS LEAGUE
La sua esperienza nel massimizzare le prestazioni dei giocatori e creare un collettivo forte, anche con budget non faraonici, lascia ben sperare i tifosi romanisti. Sarà interessante vedere come la squadra si adatterà al suo stile di gioco intenso e come gestirà la pressione dell’ambiente romano, notoriamente esigente.
Realisticamente, la Roma di Gasperini dovrebbe puntare a un piazzamento tra le prime quattro posizioni in Serie A, con l’obiettivo di qualificarsi per la Champions League.