Focus sul Casarano

Andiamo ad analizzare il sistema di gioco e i calciatori più importanti della squadra salentina.

Partita ai nastri di partenza come una delle formazioni più accreditate al salto di categoria, il Casarano ha totalizzato 31 punti in 19 giornate frutto di 7 vittorie, 10 pareggi e 2 sconfitte a testimonianza del cammino altalenante della squadra pugliese.

I principali giocatori in rosa

Il Casarano è una squadra competitiva con il giusto mix tra esperti della categoria ed under di belle speranze. Le carte in tavola per la corsa al professionismo ci sono tutte. I pugliesi si possono considerare una vera e propria corazzata della categoria. Ad una squadra già attrezzata in estate per il salto di categoria e che poteva contare sull’apporto dei veterani Marsili, Vitofrancesco, Strambelli, Saraniti e Burzio sono stati aggiunti nella sessione di mercato invernale calciatori del calibro di Nicola Citro dalla Pistoiese (96 gol in carriera tra serie B e serie C), Gianmarco Monaco dal Lavello e Ciro Cipoletta dal Grosseto. Meritano di essere menzionati tra gli elementi più interessanti presenti in rosa anche due under come Pasqualino Ortisi, mezzala di centrocampo classe 2002 di grande qualità e Simone Cecere, centrocampista classe 2005, che per la prossima stagione è già un promesso sposo della SPAL.

L’allenatore Giovanni Costantino e i principi di gioco

Il Casarano da inizio stagione ha scelto di puntare su Giovanni Costantino, 38enne nativo di Messina. Il suo è un curriculum di tutto rispetto poiché vanta un’esperienza nella Nazionale ungherese dove ha assunto l’incarico di match analyst oltre che d’assistente del ct Marco Rossi. Successivamente è diventato allenatore del MTK Budapest, sempre in Ungheria. La sua esperienza da allenatore è cominciata nel 2013 quando ha abbandonato il suo lavoro nelle ferrovie per allenare un gruppo di bambini in Finlandia.

Il Casarano ha alternato diversi sistemi di gioco da inizio stagione, passando dal 3-4-1-2 all’attuale 4-3-3, per cercare di incidere maggiormente in zona offensiva. Con 27 gol segnati in 19 partite, i salentini infatti sono al sesto posto per gol fatti, un dato che sicuramente possono migliorare, visto l’attacco extralusso di cui possono disporre.

I pugliesi cercano sempre di impostare l’azione dal basso, con l’intento di indurre all’errore l’avversario in fase di pressing. In seguito, una volta individuata la zona di campo lasciata sguarnita, viene attaccato lo spazio lasciato libero o con un pallone a scavalcare da parte del difensore o attraverso la verticalizzazione da parte di un centrocampista per gli esterni d’attacco, che devono farsi trovare sempre nello spazio libero. Questo avviene specialmente quando è in possesso di palla Strambelli, che partendo largo da destra, sfrutta il fatto di giocare a piede invertito per tagliare verso il centro e creare gioco per gli attaccanti avversari. A centrocampo vige sempre il concetto delle rotazioni, dove tutti i centrocampisti vengono scelti più per le caratteristiche in fase di possesso che per quelle in fase di non possesso. Il reparto avanzato invece vede la presenza di due attaccanti più presenti ad occupare l’area (la scelta può ricadere tra Citro, Saraniti e Burzio) e di un attaccante esterno che funge da trequartista. In questa funzione il prescelto è Strambelli ma Dellino rappresenta una valida alternativa.