Focus sul Nardò

Secondo in classifica, con la difesa meno perforata del girone H e con il minor numero di sconfitte del raggruppamento, due, insieme al Casarano, il Nardò è la squadra che ha collezionato il maggior numero di punti nel 2023 e ora per i granata il primato dista solamente tre punti dalla Cavese.

La rosa

Con un’età media che si avvicina ai 24 anni, il Nardò si può considerare una rosa prettamente di giovani a cui però sono stati affiancati, per ogni reparto, giocatori più esperti. Tra i giocatori più rappresentativi abbiamo il neo 28enne, di nazionalità albanese, Eneo Gjonaj; il centrocampista Giacomo Mengoli, al quarto anno in maglia granata; i neoacquisti Bright Addae, centrocampista con un passato importante in serie B con la maglia dell’Ascoli e Michael Ferreira, attaccante ex Rotonda prelevato dal Lamezia Terme; e infine gli esperti difensori De Giorgi e Lanzolla. A questo gruppo di over, si amalgamano bene gli under presenti in rosa, provenienti tutti da club importanti come Lecce, Bari e Udinese. Il portiere Viola, classe 2003 e i centrocampisti Macrì (classe 2003) Ciracì (2004) e Fedel (2022) formano un reparto under di tutto rispetto, tra i migliori della categoria. La seconda piazza del Nardò, quindi, non è dovuta al caso o a qualche strana coincidenza ma è merito di una rosa ben costruita e di assoluto valore.

L’allenatore: Nicola Ragno

Nicola Ragno è un profilo di livello assoluto per la categoria. Nel suo curriculum da allenatore ha collezionato esperienze importanti a Potenza, Taranto, Monopoli, Andria, Bitonto, Bisceglie per un totale di oltre 400 panchine. Il modulo più utilizzato in carriera è il 3-5-2. Le squadre di Ragno hanno un’identità tattica ben definita. E’ un allenatore molto concreto che costruisce le sue squadre su una grande solidità difensiva. Il Nardò ha, infatti, la miglior difesa del torneo con solo 13 reti al passivo ed è la squadra che ha migliorato più di tutte il proprio piazzamento rispetto alla passata stagione. Grazie ad un calciomercato importante e alle direttive del suo allenatore, la squadra salentina, dopo una stagione mediocre, conclusa al quindicesimo posto, ora sogna il ritorno nei professionisti, quella serie C che manca dalla stagione 2001-2002, quando perse i playout proprio contro la Cavese, attualmente la principale rivale nella corsa alla promozione diretta. Chiamateli se volete, corsi e ricorsi storici.