Focus sul Team Altamura
Meno sponsorizzati rispetto ad altre realtà del girone H di Serie D, i biancorossi hanno tutte le carte in regola per entrare in zona playoff. Non chiamatela sorpresa dunque, poiché questa non è affatto una squadra creata per mantenere la categoria.
Come gioca e gli elementi più importanti della rosa
La parola d’ordine in casa Altamura è Ambizione. Ai nastri di partenza il Team Altamura non rientrava nel novero delle favorite, ma bensì in quella categoria denominata delle ‘mine vaganti’, ovvero quello squadre capaci di mettere i bastoni tra le ruote alle corazzate. Budget non da big, ma programmazione sì, e spesso questo secondo fattore fa tutta la differenza del mondo non solo nel singolo campionato, ma soprattutto nella storia di un club. Uno dei segreti della solidità murgiana sta nella maxi-cordata autoctona delineata la scorsa estate, con tanti imprenditori locali al seguito con volti nuovi e vecchi investitori. Sono ben 15 gli imprenditori che hanno deciso di unire le forze e investire sul calcio ad Altamura, chiaro segnale di come il team murgiano abbia intenzione di rientrare nel calcio professionistico. E se non accadrà in questa stagione, compiendo il miracolo sportivo, potete starne certi che la società ci proverà a stretto giro di posta.
La classifica attuale dice sesto posto con 43 punti, a tre punti dal Casarano quinto. Il Team Altamura è una squadra capace di fornire un buon calcio. Nel Focus sul Team Altamura non può mancare l’inserto sui punti di forza della squadra. L’undici murgiano è un team molto forte dal a livello tecnico-tattico La squadra può contare su una difesa ben collaudata in cui gli esperti Bertolo, Mattera e Schiavino fanno da chioccia all’under Lacassia, un centrocampo versatile con le geometrie di Ganci affinate al dinamismo dei vari Prinari, Bolognese e Dipinto e sulle delle corsie esterne che vanno veloci, con l’apporto importante dei vari Casiello, Cascella e del giovanissimo Murtas che sta offrendo prestazioni di spessore. In attacco non mancano di certo i gol dove sanno essere letali Sosa (9 gol) e soprattutto Molinaro (10 gol) e dove nelle ultime giornate sta venendo fuori anche la vena realizzativa di Caputo. Il calciatore di maggior qualità però, resta a mio avviso Croce, che a 36 anni oltre a non far mancare il suo apporto in fase realizzativa, continua a disegnare calcio partecipando anche alla fase di costruzione del gioco della squadra.
Il cambio in panchina: da Ginestra a Rogazzo
Fino a due settimane fa l’allenatore era Ciro Ginestra. Il tecnico 43enne nato a Pozzuoli, è stato richiamato sulla Murgia dopo che nel 2017/2018 venne ingaggiato a campionato in corso conducendo il Team Altamura nei playoff. Per lui successivamente ci sono state esperienze nel professionismo con Andria, Bisceglie, Casertana, Picerno e poi ancora Andria, prima di ritornare al D’Angelo quest’anno. Fatale al tecnico è stata la sconfitta interna subita contro il Martina Franca per 2-1, che è costata la panchina all’ex bomber soprannonimato Il Cobra. La squadra è stata quindi affidata, per affrontare le ultime partite, ad Antonio Rogazzo, tecnico anche lui di provenienza campana. Rogazzo è un classe 1973, reduce dall’esperienza a Nola in questa stagione, dove ha allenato la squadra per 8 partite prima di essere esonerato. La sua esperienza di allenatore ha avuto inizio nel 2010 con il Sant’Antonio Abate, successivamente ha allenato la primavera della Nocerina per poi passare alla guida dell’Arzanese e del Taranto U19. Rogazzo è stato a lungo il vice allenatore di Fabio Cannavaro, i due hanno allenato insieme per ben 6 stagioni al Guangzhou Evergrande, collezionando ben 110 panchine in coppia.