Focus sull’Afragolese

Tra le candidate al salto di categoria ad inizio stagione, l’Afragolese è la squadra che ha deluso più di tutte in questa stagione.

Persa la finale playoff lo scorso anno, la società del presidente Niutta a inizio stagione ha deciso di alzare ulteriormente la posta per tentare l’assalto alla serie C. Un mercato da protagonista, con tanti nomi eccellenti, per ritentare l’impresa. Ecco spiegati gli arrivi del portiere ex Napoli Vincenzo Provitolo, di Da Dalt, De Angelis, Aracri Cerone. I risultati però sono sempre stati altalenanti, tra crisi tecniche e societarie e così a dicembre la rosa è stata totalmente rivoluzionata, dopo aver capito che per quest’anno è impossibile la realizzazione del sogno promozione.

Tre allenatori cambiati (quattro se si considera il Bitetto-bis), tanta incertezza, poca fiducia, tangibile scollamento. L’Afragolese è una squadra molto fragile, che sta vivendo una situazione ansiogena non aiutata tra l’altro dalla sua stessa tifoseria. Un malcontento generale che sta condizionando il rendimento dei calciatori, probabilmente restii a rischiare una giocata oppure a tentare qualcosa di tecnicamente diverso, indeboliti dalla paura di fallire e delle possibili ripercussioni.

Il girone di ritorno dei rossoblu è costruito sul desiderio di recuperare terreno e giungere alla salvezza diretta, senza passare per la pericolosa coda dei playout, ma l’ambiente non è sereno e la situazione non è facile. Il calciomercato di riparazione ha visto le cessioni illustri di Aracri, Cerone, Caso Naturale, Mansi, Volpicelli, Coulibaly, Langone e De Angelis, sostituiti dagli arrivi di Antonio Martiniello attaccante classe ’96 proveniente dalla Vibonese, Emanuele Allegra difensore classe ’94 proveniente dalla Vastese, Andrea Tripicchio attaccante classe ’96 prelevato dalla formazione toscana del Grosseto, Simone De Marco centrocampista classe ’94 proveniente dalla Palmese, Mohamed Sory Camara centrocampista classe 2001, Antonio Arrivoli dalla Puteolana e infine Antonio Galasso dall’Ercolanese. Un ricambio umano necessario per cercare di ricreare entusiasmo ad un ambiente inevitabilmente spentosi per la precarietà del terreno sul quale ha camminato. L’unica certezza: l’eterno e intramontabile bomber Fabio Longo, capocannoniere del girone con 13 reti e al netto del suo rendimento, giocatore di livello assoluto per la categoria. Non a caso nel mercato invernale è stato il bomber più desiderato di tutti.