Loftus-Cheek è veramente il sostituto di Tonali?

Mediano con Sarri, trequartista con Mourinho, attaccante con Conte. In carriera ha ricoperto qualsiasi ruolo. In rossonero si candida a sostituire Tonali ma forse è più il sostituto di Kessiè

BIOGRAFIA

Il centrocampista inglese di origini guyanesi, nato a Lewisham (Londra) il 23 Gennaio 1996, al netto di due esperienze in prestito, veste blues da quando aveva otto anni. Ruben era stato protagonista di due finali del Chelsea under18: una sconfitta contro il Norwich, giocando da sottopunta e inserendosi alle spalle dell’oggi atalantino Boga, e una vittoria, l’anno dopo, giocando nei due di centrocampo. Dopo aver compiuto tutta la trafila con le rappresentative giovanili, ha esordito in prima squadra il 10 dicembre 2014 in occasione della gara di Champions League contro lo Sporting Lisbona con José Mourinho in panchina, alla sua seconda esperienza a Londra. Nel 2017 il centrocampista è poi passato in prestito al Crystal Palace, collezionando 24 presenze e due reti. Poi il ritorno al Chelsea prima del nuovo prestito, nel 2020, al Fulham: qui Loftus-Cheek ha trovato continuità di impiego, scendendo in campo complessivamente 32 volte realizzando una rete. Quindi il nuovo ritorno ai Blues, con i quali, nelle ultime due stagioni, ha collezionato complessivamente 68 presenze tra campionato e coppe con un gol all’attivo. Per lui anche dieci presenze con la Nazionale inglese. Da Londra a Milano – per 16 milioni più bonus – Loftus-Cheek vuole tornare il protagonista di una carriera vissuta, finora, tra alti e bassi. Il destino rossonero, in qualche modo, era già scritto nella sua collezione di maglie da calcio: l’inglese ha rivelato che ai tempi dell’Academy, quando aveva ancora 12 anni, volle aggiungere alla sua raccolta proprio la maglia del Milan.

LE CARATTERISTICHE TECNICHE DI LOFTUS-CHEEK

Piede destro, è in grado di svolgere entrambi le fasi di gioco, come testimoniato da tutti i ruoli ricoperti in carriera, in costante evoluzione a seconda degli avvicendamenti sulla panchina del Chelsea. Nel 2014 José Mourinho lo ha impiegato da trequartista centrale nel 4-2-3-1. Nel 2017 Antonio Conte lo schiera attaccante volendo sfruttare appieno le sue abilità nel gioco aereo. Nella stagione 2017/18 il prestito al Crystal Palace, prima di tornare l’anno successivo con Maurizio Sarri in panchina. Iniziata la stagione da riserva, Loftus-Cheek guadagna progressivamente la fiducia del tecnico toscano, che lo schiera al centro del campo. Quell’annata rimane la migliore della sua carriera: 10 gol e 5 assist in 40 presenze, nonostante l’infortunio al tendine d’Achille che lo costringe a saltare la finale di Europa League vinta contro l’Arsenal. Dopo la parentesi al Fulham nel 2020/21, prima Tuchel e poi Potter lo hanno riadattato anche a centrale di difesa nella difesa a 3 e a terzino sfruttando la sua fisicità e la sua qualità nel vincere duelli aerei. Le prestazioni altalenanti lo hanno allontanato dal giro della nazionale maggiore. Dopo l’inaspettata convocazione ai Mondiali del 2018 al posto di Jack Wilshere, non scende in campo con i Three Lions dallo stesso anno.

Contro il Milan è sceso in campo nella fase a gironi dell’edizione della Champions League appena conclusa, rientrando tra i protagonisti della doppia vittoria contro la squadra di Pioli. Nel primo confronto, 3-0 a Stamford Bridge, ha anche fornito a Fofana l’assist per il gol del vantaggio. In entrambi i casi ha giocato da mediano, il ruolo a cui è più abituato nel 4-2-3-1, il modulo preferito da Pioli e già testato con Mourinho, che però lo faceva giocare dietro agli attaccanti. Non è da escludere, quindi, l’eventuale impiego da trequartista, nella posizione di Brahim Diaz, rientrato a Madrid dopo il prestito. Allo stesso modo, grazie all’esperienza a destra maturata nel tempo, è possibile che venga usato anche nel ruolo ricoperto in stagione da Saelemaekers e Messias. Insomma, per Stefano Pioli un vero e proprio jolly.

Cosa piace, in particolare, dal punto di vista tecnico di Ruben Loftus-Cheek oltre alla sua versatilità? Sono diverse le caratteristiche tecniche che rendono particolare il centrocampista inglese classe 1996. Dal punto di vista tecnico, Loftus-Cheek è un centrocampista moderno, capace di svolgere sia la fase difensiva che quella offensiva. Dotato di notevole forza fisica, risulta particolarmente prezioso in fase di interdizione e sulle palle inattive. Nel breve non è agilissimo, ma ha una grande progressione, ama cambiare gioco e lanciare lungo grazie a un’ottima qualità di calcio ed è in possesso di un buon tiro dalla distanza. Entrando più nel dettaglio, sono tre gli aspetti da tenere in considerazione quando si parla di lui. Ossia, i seguenti: 

  • Forza fisica
  • Dribbling
  • Polmoni d’acciaio

Con 83 kg, distribuiti in 191 centimetri d’altezza, l’inglese nell’ultima stagione con il Chelsea è andato a lottare sui palloni alti circa tre volte ogni novanta minuti, riottenendo il possesso in almeno la metà delle occasioni. 

Ma Loftus-Cheek non porta superiorità numerica in campo semplicemente vincendo i contrasti, ma anche grazie a una qualità nel dribbling notevole per un giocatore della sua stazza. L’efficacia nel saltare l’uomo si vede soprattutto nei numeri: nell’ultima stagione ha tentato 3.4 dribbling a partita, ma nell’anno passato al Crystal Palace e nella stagione con Sarri in cui ha vinto l’Europa League questo dato è salito rispettivamente a 5.6 e a 4.6. La percentuale di riuscita? Circa il 70%.

Infine, i polmoni d’acciaio. Sì, perché la versatilità dell’inglese è dovuta anche alla sua capacità di percorrere diversi chilometri in mezzo al campo per tutti e novanta i minuti di gioco. Parliamo di un centrocampista che, in gergo, viene definito box-to-box. Può essere essenziale nella risalita del campo e utile in un sistema di gioco che punta a verticalizzare il pallone in pochi istanti. 

Dal mio punto di vista Loftus-Cheek va a sopperire a quella che è una tipologia di giocatore che al Milan, dopo l’addio di Franck Kessiè, è mancato moltissimo alla squadra di Stefano Pioli. Più volte il Milan ha dimostrato nell’ultima stagione che necessitava di un giocatore con queste caratteristiche in mezzo al campo. Pioli ha dovuto rispolverare Krunic o alzare Bennacer sulla batteria dei trequartisti per regalare maggiore fisicità e centimetri a una mediana che era carente in tal senso. E’ per questo motivo che in Italia le sue qualità potranno essere pesantissime, pochi hanno quel tipo di presenza e qualità in mezzo al campo e con meno di venti milioni di euro è difficile portare a casa di meglio, considerando anche l’esperienza internazionale. La scelta di Loftus-Cheek non è stata fatta a caso e le sue caratteristiche tecniche si adattano perfettamente al Milan e all’idea di gioco di Stefano Pioli.

In questo video, i momenti salienti della carriera di Loftus-Cheek