Analizziamo i playoff: Cavese – Casarano e Nardò – Barletta

CAVESE – CASARANO

Entrambe le squadre sono in cerca di riscatto dopo quanto decretato dalla regular season. I campani sono reduci dal brutto colpo psicologico subito a causa della sconfitta nello spareggio con il Brindisi, che è costato ai blufoncé il mancato approdo in Serie C dopo aver occupato il vertice della classifica da ottobre a maggio. I rossoblu, invece, hanno la possibilità di rendere positiva una stagione che fino a questo momento è stata al di sotto delle aspettative. La Cavese arriva a questa partita, indubbiamente, nel peggior periodo della sua stagione. Una vera e propria disfatta calcistica per gli uomini di Troise che, in poche settimane, si son ritrovati dall’essere a un passo dal paradiso al purgatorio. Il Casarano, invece, arriva mentalmente più sereno a questa partita. Come per la Cavese, anche gli uomini di Foglia Manzillo, subentrato nel corso della stagione a Giovanni Costantino, hanno come obiettivo la vittoria dei play-off. Entrambi i club vogliono tenere vive, fino all’ultimo istante possibile, le speranze per un ipotetico ripescaggio. I rossoblu inoltre, in vista di domenica, hanno più giorni di “riposo” a disposizione, in quanto settimana scorsa non sono scesi in campo in attesa dell’esito dello spareggio giocato da Cavese e Brindisi. L’ultima partita dei pugliesi risale a domenica 7 maggio, in occasione dell’ultima giornata di campionato contro il Bitonto. Nonostante il pari finale contro i neroverdi, il Casarano è riuscito ad accedere ai play-off grazie alla vittoria del Nardò contro l’Altamura.

Cavese e Casarano possono essere considerate due corazzate per la categoria oltre ad essere delle squadre che per certi aspetti hanno caratteristiche simili. In un gruppo pieno di grandi individualità, spiccano per i campani le figure di Domenico Aliperta e capocannoniere della squadra Ciro Foggia, che ha realizzato 13 gol nella regular season ed è un calciatore forte fisicamente e tecnicamente che sa farsi valere in area di rigore. Buonissimo anche il reparto under a disposizione del tecnico Troise, con il terzino sinistro classe 2004 Mattia Maffei, che ha disputato il Torneo di Viareggio con la Rappresentativa LND, il portiere Edoardo Colombo e il centrocampista Giuseppe Palma.

Il Casarano, che era una squadra già attrezzata in estate per il salto di categoria e che poteva contare sull’apporto dei veterani Marsili, Vitofrancesco, Strambelli, Saraniti e Burzio ha aggiunto nella sessione di mercato invernale calciatori del calibro di Nicola Citro dalla Pistoiese (96 gol in carriera tra serie B e serie C), Gianmarco Monaco dal Lavello e Ciro Cipoletta dal Grosseto. Meritano di essere menzionati tra gli elementi più interessanti presenti in rosa anche due under come Pasqualino Ortisi, mezzala di centrocampo classe 2002 di grande qualità e Simone Cecere, centrocampista classe 2005, che per la prossima stagione è già un promesso sposo della SPAL. Il Casarano ha alternato diversi sistemi di gioco da inizio stagione, passando dal 3-4-1-2 all’attuale 4-3-3, per cercare di incidere maggiormente in zona offensiva. I pugliesi cercano sempre di impostare l’azione dal basso, con l’intento di indurre all’errore l’avversario in fase di pressing. In seguito, una volta individuata la zona di campo lasciata sguarnita, viene attaccato lo spazio lasciato libero o con un pallone a scavalcare da parte del difensore o attraverso la verticalizzazione da parte di un centrocampista per gli esterni d’attacco, che devono farsi trovare sempre nello spazio libero. Questo avviene specialmente quando è in possesso di palla Strambelli, che partendo largo da destra, sfrutta il fatto di giocare a piede invertito per tagliare verso il centro e creare gioco per gli attaccanti.

NARDO’ – BARLETTA

Con un’età media che si avvicina ai 24 anni, il Nardò si può considerare una rosa prettamente di giovani a cui però sono stati affiancati, per ogni reparto, giocatori più esperti. Tra i giocatori più rappresentativi abbiamo il 28enne, di nazionalità albanese, Eneo Gjonaj; il centrocampista Giacomo Mengoli, al quarto anno in maglia granata; i neoacquisti Bright Addae, centrocampista con un passato importante in serie B con la maglia dell’Ascoli e Michael Ferreira, attaccante ex Rotonda prelevato dal Lamezia Terme; e infine gli esperti difensori De Giorgi e Lanzolla. A questo gruppo di over, si amalgamano bene gli under presenti in rosa, provenienti tutti da club importanti come Lecce, Bari e Udinese. Il portiere Viola, classe 2003 e i centrocampisti Macrì (classe 2003) Ciracì (2004) e Fedel (2022) formano un reparto under di tutto rispetto, tra i migliori della categoria. Il piazzamento finale del Nardò, quindi, non è dovuto al caso o a qualche strana coincidenza ma è merito di una rosa ben costruita e di assoluto valore. Il Nardò ha giocato in questa stagione con il 3-5-2, marchio di fabbrica di Nicola Ragno, allenatore di assoluto livello per la categoria. Le sue squadre, hanno un’identità tattica ben definita e storicamente sono molto concrete, facendo della solidità difensiva il proprio punto di forza. Il Nardò ha, infatti, chiuso la regular season con la miglior difesa del torneo con solo 26 reti al passivo ed è la squadra che ha migliorato più di tutte il proprio piazzamento rispetto alla passata stagione, dove chiuse al quindicesimo posto, escludendo le neopromosse.

Il Barletta, dopo il fallimento del 2015 ed un inferno lungo 7 anni in Eccellenza, fatto di alti e bassi anche nella quinta serie, ha vinto lo scorso anno il campionato regionale grazie ad una cavalcata storica che l’ha visto, nell’ordine, vincitore del girone A dell’Eccellenza Puglia, vincitore della Coppa Italia Dilettanti prima Puglia e poi Nazionale, nonché vincitore dello spareggio contro il Martina Franca, prima nell’altro girone di eccellenza pugliese. Approdata in Serie D, tra l’entusiasmo generale e un pubblico di categoria superiore la squadra di mister Francesco Farina ha chiuso il proprio torneo da matricola terribile piazzandosi al quarto posto in classifica con ben 64 punti fatti giocandosi questo torneo a viso aperto. Nel mercato dicembrino la società, alla ricerca del sogno serie C, ha rinforzato la squadra con calciatori di spessore come Matteo Di Piazza dal Brindisi e Michele Scaringella dalla Nocerina, due calciatori che in questa categoria non hanno bisogno di presentazioni. Proprio sul reparto offensivo grazie anche a gente di qualità come Loiodice e Lattanzio, si concentra la maggior parte del tasso tecnico della squadra, anche se il Barletta ha dimostrato in questo campionato di fare del collettivo la propria forza. Pur avendo un curriculum importante, infatti, gli attaccanti non hanno segnato molto, con il solo Loiodice unico calciatore a raggiungere la doppia cifra di gol, con le sue 10 reti di cui 4 su calcio di rigore e il rendimento generale in fase realizzativa della squadra biancorossa è stato al di sotto del potenziale a disposizione, con 42 gol complessivi realizzati, stessa cifra del Gladiator che in questa stagione ha lottato per ben altri obiettivi. Il Barletta infatti, pur giocando un calcio offensivo e molto divertente, ha fatto stranamente della solidità difensiva il suo punto di forza, subendo solamente 29 gol, chiudendo la stagione con la terza miglior difesa del campionato alle spalle del Nardò e del Brindisi, spinto anche dalla compattezza della squadra messa in campo dal mister Francesco Farina. Oltre che sugli attaccanti, il Barletta, nel suo 4-3-3 può contare su una coppia di difensori centrali di grande esperienza composta da Pollidori e Petta, sull’esperienza di Vicedomini a centrocampo e Russo come ala destra e sulla freschezza degli under Maccioni, Cafagna e Cristallo, che hanno dimostrato sul campo a suon di ottime prestazioni di essere stati tra i migliori under del girone.