Chi è stato Franco Pisicchio

Il 2 Gennaio 1994 ci lasciava Franco Pisicchio ma il suo ricordo nella memoria collettiva è ancora immutato.

Francesco Antonio Pisicchio è stato il più grande calciatore della storia sportiva di Lavello. Giocava da attaccante o da centrocampista offensivo. Calcisticamente ha iniziato a muovere i primi passi nel Forentum a Lavello dal 1985 al 1987, in seguito al Cerignola nell’annata 1987-88 in Interregionale, dove disputò 23 presenze segnando 3 reti quando era ancora minorenne. Il Bari mise gli occhi addosso a questo ragazzo e lo acquistò nel 1988-89 per farlo formare con la Primavera, ma si aggregò da subito alla Prima squadra e collezionò quattro presenze in Coppa Italia ed otto in campionato facendo il suo esordio l’11 settembre ad Ancona subentrando a due minuti dalla fine al posto di Pietro Maiellaro, quella gara si concluse sullo 0-0. Il Bari concluse l’anno al secondo posto e arrivò così la promozione dalla B alla A.

Alcune immagini di Pisicchio con la maglia del Bari

Nel 1989-90 passò al Cagliari allenato da mister Claudio Ranieri e conquistò un’altra promozione dalla B alla A. E’ qui che Franco inizia ad entrare nella storia del torneo cadetto. Pisicchio aveva 19 anni e a Cagliari era un’alternativa ai bomber Fabrizio Provitali e Raffaele Paolino. In un Monza – Cagliari è chiamato a scendere in campo da titolare e lui si fa trovare pronto servendo un assist al bacio per il gol di testa proprio di Fabrizio Provitali.

In 19 presenze non segna mai, ma si fa apprezzare per tecnica e spirito mai domo a servizio della squadra. Quel cross al bacio allo stadio Euganeo di Monza rimane il clou della sua breve esperienza in rossoblù.

Al termine di quella stagione, Pisicchio indossa la maglia della Nazionale Militare sotto la guida di Francesco Rocca segnando in amichevole anche un gol al Foggia di Zeman e Franco Mancini, ed entra a far parte anche della Nazionale Under 21 di B.

La vittoria del Cagliari a Monza risultò decisiva per la promozione in A dei sardi. Pisicchio nell’azione dell’assist mette in mostra il suo repertorio combinando alla grande tecnica e forza fisica.

Nella stagione 1990-91, continua a militare in serie B, passando alla neopromossa Salernitana, anno che è terminato con l’immediata retrocessione nello spareggio di Pescara contro il Cosenza. Tra i compagni di squadra di Pisicchio si possono menzionare Daniele Pasa, Claudio Lombardo, Ciro Ferrara, (omonimo dell’ex Napoli e Juventus) Giuseppe Di Sarno, Giampaolo Ceramicola, Marco Pecoraro, Massimo Battara e l’attuale allenatore dell’Atalanta Giampiero Gasperini. Franco, come tutti lo chiamano, scende in campo diciassette volte mettendo a segno due reti. La prima, che garantirà alla Salernitana la vittoria contro la Triestina per 2-1, giocata a Salerno il 30 dicembre del ’90 e poi a Padova dove i granata porteranno un punto. In Veneto all’iniziale vantaggio della Salernitana risponderà un tale “soldatino” Di Livio, giusto per far comprendere quale fosse il livello tecnico della serie cadetta di quegli anni.

Il primo gol di Pisicchio in serie B.

Nella stagione successiva passa al Taranto, assieme al suo amico fraterno Pietro Parente dove furono ribattezzati la ‘P2-Parente-Pisicchio”. In riva allo Jonio disputa 15 presenze, sempre in serie B.

Pisicchio e Parente insieme nel giorno della presentazione al Taranto.

Conclude la carriera tra le file del Siena, dove ha giocato in C1 negli anni 92/93 e l’anno successivo passa a Bisceglie dove realizza 12 presenze e 2 gol, prima di concludere inaspettatamente la stagione 1993-94, venendo a mancare il 2 gennaio del 1994, a causa di un incidente stradale mentre rientrava a casa da una discoteca di Bisceglie, con altri due amici anch’essi deceduti. Soltanto qualche giorno prima era stato anche uno dei migliori contro il Sora, squadra in vetta al campionato in quel momento.

In carriera totalizza complessivamente 59 presenze e 2 reti in Serie B, 22 presenze e 1 gol in serie C1 e 12 presenze e 2 gol in serie C2.

Per la città di Lavello, Pisicchio ha rappresentato un onore, un ragazzo dai forti valori umani ed è l’esempio a cui tutti i giovani locali fanno riferimento quando intraprendono il loro percorso calcistico. Un ragazzo amato e che si è fatto volere bene da tutti, tanto che lo scrittore/giornalista Giuseppe Catarinella ha voluto dedicargli un libro nel quale si ripercorrono le brevi ma significative tappe della carriera di questo sfortunato giocatore. Nel suo ricordo in cui è cresciuto e ha vissuto con la sua famiglia, il comune di Lavello gli ha intitolato lo stadio comunale.

La copertina del libro dedicato a Franco Pisicchio

Da alcuni anni, la famiglia organizza un memorial per alimentarne la memoria e per diffondere i sani valori dello sport realizzando concrete azioni di beneficenza.

Il Memorial Pisicchio, manifestazione in ricordo del compianto Franco Pisicchio. Il ricordo e le testimonianze di Gege Gerson, Max Tangorra e Pasquale Loseto.

Credo sia bello ricordare Franco con le testimonianze dei suoi ex compagni di squadra. Nessuno meglio di loro può dire chi è stato Pisicchio: l’orgoglio della città di Lavello.

Ciao Franco.