Tutti i numeri dei numeri uno

Analisi statistica su portieri e allenatori dei portieri nei cinque maggiori campionati europei: Il confronto tra la scorsa stagione e la stagione 2020/2021.

Lo scopo di questa ricerca è quello di individuare l’andamento delle scelte dei portieri da parte dei club che militano nelle cinque leghe più rappresentative d’Europa, ovvero Serie A (Italia), Ligue 1 (Francia), Liga (Spagna), Bundesliga (Germania) e Premier League (Inghilterra). Si è valutata l’età media (totale) per ciascun campionato e per le tre fasce dei portieri in rosa (ovvero primo, secondo e terzo), e le loro nazionalità, per cercare di capire cosa spinga i club a puntare su determinati mercati, oltre a considerare la provenienza degli allenatori dei portieri per ciascun campionato. Quest’ultima analisi è stata effettuata per comprendere se una diversa scuola possa o meno funzionare in un determinato paese con portieri differenti nella mentalità e nel metodo, e se l’assimilazione di diversi concetti possa costituire un vantaggio per gli stessi numeri uno. Infine i dati relativi alla scorsa stagione – la 2022/2023 – sono stati messi in relazione a quelli della 2020/2021. La tabella 1 che troverete nel testo sintetizza la situazione al termine della stagione 2022/2023 nei cinque campionati più rappresentativi d’Europa, sia per quanto che riguarda il rapporto tra portieri nazionali e stranieri – in totale e analizzando solo i titolari – che per quanto concerne i loro allenatori specifici.

L’Italia, la Spagna e la Germania confermano le più alte percentuali di giocatori locali tra i portieri del loro massimo campionato nazionale: circa due terzi. Per distacco, però, l’Italia si differenzia dalle altre due nel numero dei portieri titolari: sono stati 11 su 20 (55%) gli italiani in Serie A, 8 su 20 (40%) gli spagnoli nella Liga e 7 su 18 (35%) i tedeschi in Bundesliga. Nonostante la Francia abbia un numero totale di portieri locali pari solo al 51%, questa percentuale è più elevata rispetto a Germania e Spagna se si considerano solo i titolari: ben 9 su 20, pari al 45%. Fanalino di coda l’Inghilterra, che oltre ad avere una bassissima percentuale di portieri locali nel suo campionato (35%), ne ha avuti addirittura meno tra i titolari, raggiungendo appena il 25% (5 su 20). Più o meno stabile la situazione relativa agli allenatori dei portieri dove primeggiano la Spagna e la Germania col 95% di presenze (unici stranieri l’argentino Vercellone in Spagna, allenatore storico dello staff del Cholo Simeone all’Atletico Madrid, e l’austriaco Gspurning in Germania nell’Union Berlino). A seguire l’Italia con l’85% (vista la presenza dello spagnolo Lopez al Napoli, del francese Yovo al Bologna e del portoghese Nuno Santos alla Roma) e la Francia con l’80%, dal momento che su
20 squadre ben 4 hanno avuto allenatori dei portieri stranieri (l’italiano Spinelli al Psg, lo spagnolo Pascua all’Olimpique di Marsiglia, il belga De Boever al Lorient e il portoghese Pires al Lille). Anche in questa classifica fanalino di coda è l’Inghilterra, che oltre al basso numero di portieri prodotti in casa denota poca presenza nazionale tra gli allenatori dei portieri, con appena 4 su 20. Francamente non molti per un paese che negli ultimi anni sta tornando in auge a livello di nazionale e vanta forse
il più bel campionato al mondo come la Premier League.

In totale, prendendo in esame tre estremi difensori per squadra nei cinque maggiori campionati europei, nella scorsa stagione la Spagna è stata la più prolifica a fornire portieri: 49 (vedi la tabella 2). L’Italia, con 41, è al secondo posto, con la quasi totalità (39) che però giocava in Italia, eccezion fatta per Donnarumma al PSG e Mannone, tesserato col Lorient. Da sempre i portieri italiani sono poco coinvolti in operazioni di mercato estero, per varie difficoltà, in primis la differente metodologia di lavoro e la poca adattabilità dei nostri portieri ai diversi campionati. Viceversa, da qualche anno sono in aumento le presenze dei portieri stranieri nel nostro Paese, i quali sotto la cura degli attenti allenatori locali, riescono a migliorare sotto tutti gli aspetti tecnico-tattici e nell’interpretazione del ruolo.
La Germania raggiunge l’ottimo risultato di 40 portieri presenti in quattro dei cinque top campionati europei, a dimostrazione della grande flessibilità e della capacità di adattamento dei portieri tedeschi. Insieme alla Germania, anche Argentina, Danimarca, Polonia e Portogallo hanno almeno un tesserato in quattro campionati su cinque.

La Francia raggiunge un buon risultato con 36 portieri, presenti maggiormente in Ligue 1 (31), 4 in Premier League (Mendy, Meslier, Lloris e Areola) e 1, Maignan, in Serie A. L’Inghilterra ha avuto ‘solamente’ 21 portieri: tutti in Premier League e nessuno negli altri campionati analizzati. Ottima affermazione della scuola portieri polacca con 8 presenze (di cui 4 in Serie A), a pari merito con l’Argentina. Una grande sorpresa è la Danimarca che ha schierato 6 portieri, presenti in 4 campionati su 5. Bene anche la Svizzera con 5 portieri (di cui 4 in Bundesliga), a pari merito col Brasile (di cui 3 in Premier League). Il Senegal si attesta come la prima scuola portieri africana con 3 portieri: Sarr al Bologna, Kamara al Montpellier e Diaw al Clermont.

Nella classifica dei portieri titolari nei top 5 campionati europei (vedi la tabella 3 sopra), la Francia si attesta al primo posto poiché oltre ad averne avuti 9 in Ligue 1, nella scorsa stagione vantava 4 portieri titolari in Premier League e 1 (Maignan al Milan) in Italia. Quest’ultima invece ha avuto 11 portieri titolari in Serie A e il solo Donnarumma all’estero (precisamente al Psg), mentre la Spagna con 8 titolari nella Liga, ne presentava anche 3 in Premier League e uno in Ligue 1. La Germania ha annoverato 10 portieri titolari ma in 4 campionati differenti (tranne che in Italia). L’Inghilterra ha avuto in Premier League tutti e 5 i portieri titolari. Ottimo risultato conseguito dall’Argentina che ha schierato 5 portieri titolari in 3 campionati europei differenti. Eccellenti risultati conseguiti anche da Polonia, Danimarca, Svizzera e Portogallo, con 4 estremi difensori che partivano sempre dal 1’.

La Spagna è prima anche nella classifica degli allenatori dei portieri operativi nei cinque campionati top europei (vedi la tabella 4 sopra). I suoi allenatori sono stati presenti in quattro su cinque di queste competizioni nella scorsa stagione. Oltre ai 19 nella Liga, elenchiamo Rosalen al Napoli, Pascua al Marsiglia e altri 7 tutti in Premier League, ‘raddoppiando’ quasi gli stessi inglesi che erano solo in 4. In Italia, dei 19 all’attivo, 17 hanno lavorato in Serie A, Spinelli al PSG in Francia e Savorani (oggi alla Fiorentina e nello staff azzurro del Ct Spalletti, ndr) al Totthenam in Inghilterra. Germania, Francia e Inghilterra hanno avuto rispettivamente 17, 16 e 4 allenatori dei portieri che operavano tutti all’interno dei confini nazionali. Pur non presente nelle top 5 leghe europee, il Portogallo può vantarsi di fornire a tali paesi ben 5 allenatori dei portieri così suddivisi: 3 in Premier League, 1 in Italia e 1 in Ligue 1.

Nella scorsa stagione l’età media dei portieri militanti nelle cinque top leghe europee (vedi la tabella 5 della pagina accanto) è stata di 27,9 anni; una cifra che esprime il tempo necessario per un portiere per arrivare ad essere pronto per competizioni e campionati di alto livello, attraverso il proprio percorso di crescita. Nello specifico, dalla tabella 5, si può rilevare l’età media dei titolari che è di 28,8 anni, con la Germania che presenta la media più alta (29,9) e la Ligue 1 la più bassa (27,8). Per le seconde scelte la media è di 28,3 anni e non vi sono dati particolarmente discostati dalla media stessa tra Serie A, Ligue 1 e Liga, se non dalla Premier con la media più alta (29,5) e la Bundesliga che al contrario registra la più bassa (26,8). Per i terzi portieri infine l’età media è di 26,8 anni. La Serie A (26,9) e la Ligue 1 (27) rispettano tale media, con la Premier (28,9) e la Bundes (28,5) che la elevano e la Liga (22,7) che la abbassa notevolmente.

IL CONFRONTO CON LA STAGIONE 2020/2021

L’analisi – riassunta nella tabella 6 sopra – ha come obiettivo il confronto tra le stagioni 2020/2021 e 2022/2023 nelle scelte dei numeri uno e dei loro allenatori tra le squadre partecipanti ai cinque maggiori campionati europei. Come possiamo notare dalla tabella, nell’ultima stagione solo la Serie A ha aumentato di due unità (+ 3,4%) i portieri locali a disposizione rispetto alla stagione 2020/2021. Nelle restanti competizioni, al contrario, la Ligue 1 ne ha persi addirittura cinque, passando da 36 a 31 (- 8%), la Liga ne ha persi tre, (da 42 a 39, – 5%), la Premier League due, (da 23 a 21, – 4%), e la Bundesliga appena uno, (da 35 a 34, – 2%). In nessuno dei cinque tornei si registrano aumenti circa la titolarità di portieri locali. Anzi, escludendo la Premier League che ha confermato i suoi appena cinque esponenti, tutti gli altri campionati hanno visto diminuire il numero dei titolari: l’Italia da 13 è passata a 11 (- 10%), la Liga
da 11 a 8 (- 15%), la Bundesliga da 9 a 7 (- 11%) e la Ligue 1 da 10 a 8 (- 10%). Si noti come sia cambiata anche la presenza degli allenatori dei portieri, mettendo a confronto le stagioni ‘20/’’21 e ‘22/’23, sempre nei medesimi campionati. La Serie A ha registrato la perdita di due collaboratori, passando da 19 a 17 (- 10%); la Ligue 1 ne ha perso uno, passando da 17 a 16 (- 5%), mentre la Premier addirittura ne ha persi quattro, passando da 8 a 4 (- 20%). Al contrario aumentano le presenze in Liga, dove da 18 si passa a 19 (+ 5%) e in Bundes, dove da 14 si arriva a 17 (+ 17%).

Fermo restando che la Spagna annovera il più alto numero di portieri presenti nelle cinque leghe più rappresentative d’Europa, nel confronto tra le annate ‘20/‘21 e ‘22/‘23 (vedi la tabella 7 sopra) è quella ad aver perso il maggior numero di interpreti passando da 52 a 49. Anche la Francia, la Serbia e l’Argentina hanno perso due estremi difensori ciascuna, mentre il Portogallo, la Svizzera, il Brasile e l’Inghilterra soltanto uno. Le nazioni invece che hanno visto aumentare tale statistica, sono state l’Italia, la Germania, l’Irlanda, la Slovacchia e la Slovenia con un +2; gran balzo fatto anche da Norvegia e Danimarca con un +3 e con grande sorpresa la Polonia che si attesta al primo posto di questa speciale classifica addirittura con un +4, a conferma della grande tradizione e del lavoro costante che da anni viene portato avanti.

Varia poco la differenza di titolarità tra i periodi analizzati (‘20/’21 e ‘22/’23) nei 5 top campionati europei (vedi la tabella 8 sopra). L’Inghilterra, la Polonia e la Svizzera non hanno subito alcun cambiamento rimanendo come tre anni fa. L’Italia, la Spagna e la Germania hanno perso un titolare a testa, a differenza di Portogallo, Argentina e Francia che invece lo hanno acquistato, e della Danimarca, che addirittura ne può vantare due in più. La Francia più delle altre, ma anche l’Italia, la Spagna e la Germania, per distacco, sono le scuole più rappresentate.

Nella classifica delle nazionalità degli allenatori dei portieri (vedi la tabella 9 sopra) si registra il predominio spagnolo con ben 28 allenatori (+5 rispetto alla stagione 20/21) presenti nei 5 top campionati europei; al secondo posto vi è l’Italia con 19 (che ne ha perso 1), mentre in Germania si registra un ottimo +3, raggiungendo quota 17 rispetto ai 14 precedenti. La Francia è in buona posizione, anche se ne ha perso però uno (passando da 17 a 16), mentre l’Inghilterra continua a perdere pezzi in misura considerevole, poiché da 8 sono passati ad appena 4. Citazione a parte per il Portogallo che, seppur non presente nell’elenco dei 5 top campionati europei, annovera ben 5 allenatori dei portieri negli stessi, a conferma di una buona tradizione della scuola lusitana.