TA' QALI, MALTA - JULY 16: Michael Olabode Kayode of Italy is congratulated by teammates and backroom staff after scoring their side's first goal during the UEFA European Under-19 Championship 2022/23 final match between Portugal and Italy at the National Stadium on July 16, 2023 in Ta' Qali, Malta. (Photo by Seb Daly - Sportsfile/UEFA via Getty Images)

L’Italia Under 19 Campione d’Europa: no al disfattismo, si ai nostri talenti

Si discute sempre sul livello giovanile del nostro calcio ma i numeri delle nostre rappresentative ci dicono che siamo protagonisti da anni. Cosa fare quindi per evitare la dispersione del talenti? Andiamo ad analizzare i numeri degli ultimi anni delle nostre rappresentative giovanili e conosciamo meglio i protagonisti di questa storica cavalcata.

Nei giorni bui della tremenda eliminazione precoce dell’Italia Under 21 di Paolo Nicolato tutti i fantasmi che hanno accompagnato il movimento del calcio italiano hanno riportato alla mente i due Mondiali sfumati e ci hanno fatto ripiombare in un incubo e in una caccia al colpevole a cui ha fatto subito seguito l’ennesima ricerca della ricetta giusta per la rivoluzione. Quell’Under 21, costruita male e mandata in campo peggio, era riuscita in un colpo solo addirittura a cancellare la finale del Mondiale Under 20 conquistata dall’Italia di Carmine Nunziata in Argentina e a gettare un’ombra lunghissima sull’Europeo Under 19 che stava per iniziare con una pressione enorme sulle spalle dell’Italia Under 19 di Alberto Bollini.

Il disfattismo dilagante (per citare Gravina) successiva all’eliminazione dell’Under 21 è stato messo da parte grazie alla bellissima cavalcata e alla vittoria finale dei nostri ragazzi che, 20 anni dopo l’ultima volta sono tornati ad alzare la coppa diventando Campioni d’Europa. Merito fra gli altri proprio di Bollini, capace di creare un gruppo solido e in gradi di divertirsi con il pallone, che ha ricavato da un gruppo di ragazzi poco celebrato (quello dei 2004, l’annata più provata dallo stop dei campionati per colpa del covid) un trionfo che non può che farci sorridere. La squadra guidata da Alberto Bollini ha battuto in finale una delle favorite della manifestazione, il Portogallo, prendendosi la rivincita dopo la sconfitta per 1-5 subita durante la fase a gironi. La partita è terminata 1-0 e il gol decisivo per il titolo azzurro è stato realizzato al 19esimo da Michael Olabode Kayode: il terzino di proprietà della Fiorentina è andato a segno con un colpo di testa vincente su cross di Hasa dalla sinistra. Per tutto il resto della gara, gli Azzurrini hanno respinto gli attacchi del Portogallo ma hanno anche tenuto testa ai loro avversari, sfiorando il raddoppio in diverse occasioni. Insomma, si tratta di un successo grandissimo ma anche meritato, non casuale. Lo dice anche la storia recente della Nazionale Under 19 e di tutte le altre Nazionali giovanili. Ecco un po’ di numeri: nelle ultime quattro edizioni degli Europei Under 19, che si svolgono con cadenza annuale, l’Italia ha terminato in quattro occasioni sul podio; inoltre, se guardiamo ai risultati dal 2017 a oggi, l’Under 20 ha ottenuto un terzo, un quarto e un secondo posto ai Mondiali di categoria.

Andiamo con ordine, però, ripercorrendo gli ottimi risultati dell’Under 19 e poi dell’Under 20 in epoca recente. Fino al 2015 le Nazionali azzurre a livello giovanile hanno spesso faticato: tranne rare eccezioni, come il titolo europeo Under 19 nel 2003 e il secondo posto nel 2008, hanno collezionato eliminazioni precoci nella fase a gironi o ai turni preliminari. Da alcuni anni, però, la tendenza si è invertita e l’Italia è diventata una delle protagoniste delle competizioni Uefa e Fifa riservate ai talenti più giovani. Nel 2016, infatti,  una brillante Under 19 – guidata da Paolo Vanoli e trascinata da Meret, Barella, Locatelli e Dimarco – si spinse fino in finale, fermandosi solo contro la Francia (0-4). Un anno dopo molti dei protagonisti dell’ottimo Europeo Under 19 disputarono un grande Mondiale Under 20 in Corea del Sud: l’Italia guidata da Alberigo Evani, fermò la sua corsa solo in semifinale, perdendo 3-1 contro l’Inghilterra, ma concluse il torneo al terzo posto battendo l’Uruguay per 4-0 nella finalina per il bronzo.

Nel 2018 l’Italia è tornata ad essere protagonista, conquistando ancora una volta la finale all’Europeo Under 19. Anche questa volta, però, gli Azzurrini di Nicolato persero l’atto conclusivo del torneo, stavolta contro il Portogallo: i lusitani riuscirono ad imporsi 4-3 ai supplementari, dopo che i tempi regolamentari erano terminati sul risultato di 2-2.  A mettersi in mostra in quel torneo furono Moise Kean e Gianluca Scamacca, grandi protagonisti anche della finale: l’attuale attaccante della Juventus segnò una doppietta, mentre quello del West Ham realizzò il gol del momentaneo 3-3. Nel 2019 l’Under 19 non riuscì a replicare gli ottimi piazzamenti agli scorsi Europei, ma l’Under 20 giocò un grande Mondiale: un’altra sconfitta in semifinale, stavolta per mano dell’Ucraina, e quarto posto finale dopo la finalina persa contro l’Ecuador.

Siamo ormai ai giorni nostri, anche perché nel frattempo la pandemia ha fatto saltare due edizioni degli Europei Under 19 e una del Mondiale Under 20. Un anno fa, l’Under 19 ha concluso il suo ciclo con il terzo posto conquistato agli Europei di categoria, finito in semifinale dopo la sconfitta contro l’Inghilterra. Lo stesso gruppo, guidato dallo stesso ct (Carmine Nunziata), ha sfiorato il successo ai Mondiali Under 20 finito poche settimane fa: dopo un grande torneo, gli Azzurrini hanno perso in finale contro l’Uruguay (0-1).

Il quadro generale attuale del nostro calcio giovanile ci dice che l’Italia Under 17 partecipa alle final 8 dell’Europeo, l’Under 19 lo vince e l’Under 20 arriva a giocarsi alla pari la finale di un Mondiale. Si deduce facilmente come il nostro movimento non sia per niente morto e anzi, è in salute alla sua base, mentre sta agonizzando lentamente al suo vertice. La differenza fra un successo e una sconfitta in campo è spesso e volentieri fatta da episodi, ma se le tue selezioni giovanili arrivano sempre a competere più che alla parti con le altre più quotate, significa che il lavoro di fondo è positivo. Ciò che manca, e che spesso mette questi ragazzi promettenti in grande difficoltà, è il passaggio, il salto, dai tornei giovanili alle prime squadre. Molti dei ragazzi che, già dall’Under 17 e ancor più in Under 19, gli Azzurrini si trovano ad affrontare spesso e volentieri sono già aggregati alle proprie prime squadre, molti giocano anche, alcuni addirittura con costanza e continuità. In Italia quel passaggio è per larghi tratti un baratro, perché dalla Primavera al calcio professionistico in pochi riescono a trovare spazio, per i più fortunati ci sono poco più che scampoli di partita, ma spesso e volentieri i top club si ritrovano a faticare nel piazzare i propri talenti in prestito in Serie C o Serie B , senza che in cambio venga chiesta la luna. Spesso, inoltre, le difficoltà a bilancio spingono i club a considerare questi ragazzi come assegni circolari da incassare sul mercato e non come un potenziale investimento per il futuro. La creazione delle squadre B (su cui solo Juve e Atalanta stanno puntando) non può essere l’unica soluzione.

Dietro questi successi azzurri si può notare come ci siano dei nomi ricorrenti: sono quelli dei ct che si sono alternati alla guida delle varie rappresentative, ovvero Paolo Nicolato, Carmine Nunziata, Alberto Bollini. Una grande fetta del merito di certi risultati va però attribuita a Maurizio Viscidi, ex allenatore in Serie B e Serie C – ha guidato Lodigiani, Treviso, Lucchese, Vicenza, Modena – e coordinatore delle Nazionali giovanili dal 2010. Tutti riconoscono in lui una grande capacità di scouting e soprattutto un’abilità nel saper crescere i giovani soprattutto dal punto di vista tecnico. A dirlo sono i risultati di cui abbiamo parlato finora, a cui vanno aggiunti anche quelli dell’Under 17: negli Europei del 2013, 2018 e 2019 sono arrivate tre medaglie d’argento. Le prime della storia dell’Italia. In attesa di vincere anche in questa categoria, si tratta di una crescita evidente. Se la Figc e Gravina non vogliono sentire disfattismi agiscano per il bene dei nostri ragazzi e facciano qualcosa per tutelare i nostri talenti. In Italia sappiamo ancora sfornare campioni, semplicemente non dobbiamo più sprecare tempo e dare spazio ai nostri ragazzi.

Gli highlights della finale dell’Europeo Under 19 Portogallo – Italia

Ma chi sono e dove giocano i protagonisti dell’impresa azzurra a Malta? Andiamo a conoscerli meglio…

Mastrantonio tra i pali, in difesa affari di famiglia

Velocità e reattività tra i pali. Davide Mastrantonio le ha mostrate anche in finale, negando il gol del pareggio a Fernandes. Il portiere, di proprietà della Roma, è reduce dal prestito alla Triestina, con cui ha esordito in Serie C. Il comando della difesa è affidato ai cugini DellavalleLorenzo e Alessandro, nati a poco più di un mese di distanza. Il pallone li ha uniti sin da piccoli, quando si divertivano insieme e Alessandro sognava di fare l’attaccante. Ora festeggiano insieme, ma tra qualche settimana torneranno in clima derby: nel Campionato primavera Alessandro veste la maglia del Torino, Lorenzo quella della Juventus. Sulla fascia sinistra un figlio d’arte: Iacopo Regonesi, figlio di Pierre, figlio di Pierre che giocò in Serie A con la maglia dell’Atalanta dal 1996 al 1999, ricoprendo lo stesso ruolo di terzino. Sulla destra Filippo Missori, in questa sessione estiva passato dalla Roma al Sassuolo per 2,5 milioni di euro. Con Mourinho, nel 2021, è diventato il primo nato nel 2004 a esordire in una competizione europea per una squadra italiana.

Filippo Missori

Faticanti, Hasa e Ndour: Roma, Juve e Psg sono in buone mani

Dall’oratorio di Fiumicello (Brescia) al Parco dei Principi. È la storia di Cher Ndour, papà senegalese e mamma bresciana. Strappato all’Atalanta dal Benfica, maturato alla Seixal, il centro sportivo del club portoghese che con i giovani ci sa fare: da lì sono passati Di Maria, Ruben Dias, Cancelo. Il Psg lo ha appena ingaggiato senza sborsare un euro. Ndour è pronto a ritagliarsi un ruolo da protagonista in Europa. Le carte in regola ci sono: ricorda Pogba, per l’altezza (1,90 metri) e il ruolo da mezzala. Il francese della Juventus, sua squadra del cuore, è l’idolo a cui si ispira mentre gioca: testa alta mentre imposta, progressione palla al piede e dribbling, ma anche abilità di concludere con entrambi i piedi.

Giacomo Faticanti

In mediana Giacomo Faticanti, un predestinato, romano e romanista, che sulle spalle porta la numero 16 del mito De Rossi. Nelle giovanili è stato cresciuto dal padre di Daniele, Alberto, e da un anno a questa parte si allena anche in prima squadra, con la quale è pronto a esordire in campionato. Il mese scorso ha partecipato anche ai Mondiali con la Nazionale U20, fermata sul più bello dall’Uruguay. Completa il reparto Luis Hasa, trequartista della Juventus primavera, che con Faticanti condivide il paese natale, Sora, in provincia di Frosinone. Hasa è una delle tante rivelazioni di questo Europeo: imprendibile nell’uno contro uno, sa essere anche un ragionatore in fase d’impostazione, senza trascurare quella realizzativa, come dimostrato contro la Polonia. Originario dell’Albania, nel 2023-24 potrebbe entrare nella rosa bianconera Under 23. per poi passare in prima squadra seguendo lo stesso percorso di Fagioli qualche anno fa. In mediana spicca un altro gioiellino lanciato in Serie A da José Mourinho. Come Missori, anche Niccolò Pisilli, autore di uno dei gol nella semifinale contro la Spagna, ha debuttato in serie A con la maglia della Roma. Nell’Italia Under 19 hanno brillato anche Luca Lipani e Lorenzo Amatucci, rispettivamente nella Primavera di Genoa e Fiorentina.

Vignato e il reparto offensivo

Sulla trequarti invece merita una menzione speciale Samuele Vignato: “Il miglior 2004 italiano”. Parola di Adriano Galliani, ad del Monza, che a Samuele Vignato – 7 reti in 15 presenze con l’U19 – non ha saputo resistere. Il talento del Monza vanta già diverse presenze fra serie A e serie B. Trequartista, può giocare anche da seconda punta, come il fratello Emanuel, in forza al Bologna. Passaporto statunitense e canadese per un altro protagonista dell’europeo: Luca Koleosho, esterno offensivo dell’Espanyol che ha già segnato in Liga. Il punto di riferimento offensivo della squadra di Bollini è Francesco Pio Esposito, il più piccolo (solo all’anagrafe, perché è alto un metro e 89) di tre fratelli, tutti calciatori: Salvatore, mediano allo Spezia; Sebastiano, tornato all’Inter dopo il prestito al Bari, attaccante nerazzurro come Francesco. Anche Esposito ha giocato ai Mondiali in Argentina con l’U20. L’abilità nel gioco aereo e nel creare spazi in attacco, unita a una buona tecnica, valgono il paragone con Edin Dzeko, al quale si ispira. Nel campionato Primavera ha chiuso la stagione con la media di un gol ogni due partite.

Samuele Vignato 

Kayode, il gol in finale dopo il riscatto alla Fiorentina

Menzione d’onore per Michael Kayode, l’uomo che ha deciso la finale. Nato a Borgomanero, in provincia di Novara, agli Europei è stato schierato sia terzino che da ala destra, dimostrandosi un vero e proprio treno a tutta fascia. Di origini nigeriane, scaricato dalla Juventus, non si è dato per vinto ed è ripartito dalla Serie D, giocando per il Gozzano. La sua perseveranza è stata premiata: nel 2021 la chiamata della Fiorentina, con cui gioca titolare in Primavera. Dopo il gol decisivo in finale, ora lo attende il ritiro con la prima squadra di Vincenzo Italiano.

Michael Olabode Kayode

Qui di seguito l’elenco completo dei calciatori convocati da Bollini per Euro 2023, oggi campioni d’Europa U19:

  • Davide Mastrantonio (Roma); Lorenzo Palmisani (Frosinone);
  • Fabio Chiarodia (Borussia Mönchengladbach), Andrea Bozzolan (Milan), Filippo Missori (Sassuolo), Michael Kayode (Fiorentina), Gabriele Murazzi (Juventus Next Gen), Lorenzo Dellavalle (Juventus), Iacopo Regonesi (Atalanta), Alessandro Dellavalle (Torino);
  • Cher Ndour (PSG), Samuele Vignato (Monza), Giacomo Faticanti (Roma), Luca D’Andrea (Sassuolo), Luis Hasa (Juventus), Niccolò Pisilli (Roma), Luca Lipani (Genoa), Lorenzo Amatucci (Fiorentina);
  • Francesco Pio Esposito (Inter), Luca Koleosho (Espanyol), Nicolò Turco (Juventus).
I calciatori e lo staff dell’Italia Under 19 esultano negli spogliatoi dopo la vittoria dell’Europeo Under 19